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I musical nella stagione 2021/2022 degli Arcimboldi di Milano – Musical

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E’ stata presentata questa mattina la nuova stagione del Teatro degli Arcimboldi di Milano, gestita da Show Bees di Gianmario Longoni e Marzia Ginocchio. Ritornerà “Ghost“, la cui messa in scena nel 2020 era stata interrotta dalla pandemia, cui faranno seguito “Rocky Horror Show“, “Jesus Christ Superstar“, “Legally Blonde“, “La Divina Commedia“, “Casanova Opera Pop“, “Notre Dame De Paris“. Sotto trovate la stagione completa con gli altri appuntamenti in cartellone,, cui si aggiungono i concerti di musica leggera.
ENRICO BRIGNANO
UN’ORA SOLA VI VORREI
DAL 21 AL 26 SETTEMBRE 2021
Dopo aver attraversato l’Italia in lungo e in largo e aver conquistato il celebre “Biglietto d’Oro”, Enrico Brignano tornerà a calcare i palcoscenici delle principali città della penisola fra le quali Milano.
A spasso nel suo passato, tra ricordi e nuove proposte che rappresentano un ponte gettato sul futuro, Enrico passeggia sulla linea tratteggiata del nostro presente, saltella tra i minuti, prova a racchiudere il fiume di parole che ha in serbo per il suo pubblico e a concentrarle il più possibile, in un’ora e mezza di spettacolo. Sì, un’ora e mezza. Ma il titolo dice “un’ora sola”. E la mezz’ora accademica non ce la mettiamo? E poi c’è il condizionale “vi vorrei”, che indica un desiderio, non una realtà. O magari Brignano riuscirà magicamente, insieme al suo pubblico, a fermare anche il tempo?
GHOST IL MUSICAL
DAL 5 AL 10 OTTOBRE 2021
Tratto dall’omonimo film della Paramount Pictures scritto da Bruce Joel Rubin, Ghost il musical è un racconto senza tempo, un’appassionante storia d’amore che ha commosso più di una generazione, capace di rendere percepibili i sentimenti e i comportamenti umani: amore, inganno, ironia, amicizia e avidità sono le fondamenta di quello che può essere definito il musical sensoriale e fantasy per eccellenza.
Un cast eccezionale capitanato da Giulia Sol, artista di punta di Tale e Quale Show, il varietà televisivo di Rai Uno.
ROCKY HORROR SHOW
DAL 12 AL 24 OTTOBRE 2021
Universalmente riconosciuto come uno degli spettacoli più amati e applauditi al mondo, “Richard O’Brien’s Rocky Horror Show” arriva a Milano nella sua versione originale.
Dal 1973, The Rocky Horror Show ha sedotto con la sua trasgressività intere generazioni di spettatori, conquistando anche i benpensanti più integerrimi e trasformandoli in devoti fan con corsetto e calze a rete. Dopo oltre 40 anni, la meravigliosa creatura di Richard O’Brien non smette di travolgere, coinvolgere e sovvertire le regole.
GIANNI SCHICCHI e SUOR ANGELICA
OTTOBRE 2021 (date in definizione)
Ritorno della lirica al Teatro Arcimboldi, con “Suor Angelica” e “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini con i protagonisti scelti dal “Premio Paolo e Etta Limiti”.
Le opere debutteranno separatamente nel territorio lombardo con la produzione dell’Associazione Etta e Paolo Limiti per approdare al Teatro Arcimboldi il prossimo 14 ottobre con  il Maestro Beatrice Venezi che salirà sul podio dell’Orchestra Filarmonica Italiana.
CORPO DI BALLO DEL TEATRO ALLA SCALA
DON CHISCIOTTE
DAL 29 AL 31 OTTOBRE 2021
Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala torna in scena al Tam con Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, che trasporterà il pubblico con freschezza, allegria, virtuosismi e ricchezza coreografica in una Spagna affascinante, tra danze di gitani, fandango, matadores, mulini a vento e il candore sospeso del giardino delle Driadi.
Sulla musica immediata di Minkus le avventure di Don Chisciotte e del fido scudiero Sancho Panza si incrociano, o meglio fanno da pretesto per una storia d’amore e per una serata di scoppiettante danza, scintillante e piena di temperamento, con divertenti ruoli comprimari e virtuosistici ruoli principali.
BALLETTO DI MILANO
CARMEN
3  NOVEMBRE 21
Carmen e il Destino sono i protagonisti assoluti di questa nuova Carmen, fedele alla novella di P. Merimée e all’opera di Bizet: un ammaliante faccia a faccia tra la gitana simbolo di seduzione e femminilità e l’inquietante figura che sin dalla prima scena conduce la vicenda.
È infatti il Destino a mettere sulla strada di Carmen Don Josè prima ed Escamillo successivamente, a svelarsi man mano attraverso i simboli delle carte (l’amore, il tradimento, la morte), ad armare la mano di Don Josè e, nel male, a portare Carmen con sé. Tradizione e modernità convivono anche nel clima d’energia dell’originale messinscena di Marco Pesta, sulle stupende musiche di Georges Bizet.
TANGO FATAL
28 NOVEMBRE 2021
Tango Fatal è una compagnia di danza nata da un’idea di Guillermo Berzins, ballerino e coreografo di fama mondiale nato a Buenos Aires. Lo spettacolo, di forte impatto emotivo, fa rinascere e vivere sul palcoscenico le sensuali e misteriose atmosfere di Buenos Aires, riuscendo a mantenere un’ambientazione astratta e sospesa nel tempo, sempre attuale e moderna, dove il ballo, elemento principe e fondamentale, si fonde armoniosamente con la musica suonata da musicisti d’eccellenza.
Interpretando le romantiche e drammatiche note dei più famosi tanghi composti e coniugando i ritmi di diverse epoche tanguere a partire dall’energia contagiosa del folklore argentino con i suoi gauchos con bombos e boleadoras per giungere a spettacolari coreografie contemporanee, TANGO FATAL è una promessa di irresistibile seduzione!
JOHN MALKOVICH
e IGUDESMAN & JOO
THE MUSIC CRITIC
3 DICEMBRE 2021
L’icona di Hollywood John Malkovich per la prima volta in scena a Milano con uno straordinario spettacolo teatrale che  coinvolgerà il  pubblico in un sorprendente e unico viaggio musicale.
Concepito per il Julian Rachlin & Friends Festival, questo progetto, creato da Aleksey Igudesman, è un esilarante cocktail narrativo sulle peggiori critiche musicali degli ultimi secoli. Schumann pensa di essere un “compositore”, mentre Brahms è “un bastardo senza talento”. E Claude Debussy è “semplicemente brutto”. Accompagnato da un frivolo pot-pourri di insulti musicali, John Malkovich entra così nel ruolo del critico cattivo che crede che la musica di Beethoven, Chopin, Prokofiev e simili sia noiosa e triste. Aleksey Igudesman, Hyung-ki Joo e altri grandi musicisti dissentono e contrattaccano. Il gran finale è “The Malkovich Torment”, una terrificante recensione su Malkovich stesso, che Igudesman ha messo in musica in modo ironico e divertente.
LEADERSHIP FORUM
1 E 2 DICEMBRE 2021
Il Leadership Forum organizzato da Performance Strategies è tra i più importanti business event in Europa dedicato ai temi della Leadership e del Management. Ogni anno l’evento attrae CEO, imprenditori e C-level manager che si riuniscono per trarre ispirazione e acquisire insight strategici dai più influenti business thinker, accademici ed esponenti dell’impresa e della cultura internazionali.
L’edizione 2021 torna, finalmente dal vivo, sul palco del Teatro Arcimboldi, con l’obiettivo di ridisegnare i tratti di una nuova leadership.  Tra i protagonisti: Patty McCord, la Chief Talent Officer di Netflix che ha rivoluzionato le HR nella Silicon Valley, John C. Maxwell, il maggior esperto globale sulla leadership, i cui bestseller hanno venduto oltre 31 milioni di copie, e ancora grandi testimonianze dell’eccellenza imprenditoriale, sportiva e artistica, come Pierluigi Collina, ritenuto il miglior arbitro di tutti i tempi, Elisabetta Franchi, imprenditrice e fondatrice di un brand oggi noto in tutto il mondo e di recente insignita dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, l’astronauta da record Paolo Nespoli e il maestro Giancarlo Giannini.
DANIEL EZRALOW DANCE
OPEN
4 DICEMBRE 2021
Open è un favoloso patchwork di piccole storie che strizzano l’occhio allo spettatore con numeri a effetto, multimedialità, ironia e umorismo, all’insegna del più puro entertainment. “Un antidoto alla complicazione della vita”, come dichiara lo stesso Ezralow.
Un insieme di brevi quadri dove ingegnose coreografie, magistralmente eseguite dai ballerini, fondono danza contemporanea e musica classica lasciando il pubblico a bocca aperta. Open, spettacolare inno alla libertà creativa e a tutti i successi creati da Ezralow, catapulta il pubblico in una nuova dimensione in cui umorismo e intensità danno vita a una miscela esplosiva di straordinaria fantasia creativa ed emozione scenica.
BALLETTO DI MILANO
LO SCHIACCIANOCI
DAL 11 AL 12 DICEMBRE 2021
Balletto di Milano torna al TAM con il balletto che ha incantato generazioni di spettatori grazie ai virtuosismi del divertissement immersi tra fiocchi di neve e fiori danzanti.
L’ambientazione anni ’20 con i suoi colori vivaci negli arredi e gli elegantissimi costumi sempre in stile conducono immediatamente nel clima della fiaba natalizia per eccellenza. La rivisitazione del celebre balletto di repertorio nulla toglie alla magia della storia originale poiché in questo Schiaccianoci c’è tutto quanto il pubblico si aspetta: dall’albero di Natale alla nevicata, dall’allestimento e costumi importanti alle scarpette da punta…
Un balletto brillante e ricco di verve realizzato con gli occhi e il gusto di oggi.
JESUS CHRIST SUPERSTAR
DAL 23 DICEMBRE 2021 AL 2 GENNAIO 2022
Forte simbolo di rinascita,  torna finalmente a Milano Jesus Christ Superstar,  il musical più acclamato di sempre, diretto da Massimo Romeo Piparo. Un grande spettacolo prodotto dalla PeepArrow Entertainment nella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, pluripremiato in Europa con il Musical World Award e divenuto un mito per generazioni di appassionati. L’energia, la capacità di comunicare e l’originalità del Musical di Piparo sono un tutt’uno con la forza rivoluzionaria di una storia che non invecchia e che, con il suo messaggio di spiritualità e coraggio, ha finora raggiunto quasi 2 milioni di spettatori di tutte le età, in Italia e in Europa.
PIERO ANGELA con ALBERTO LUCA RECCHI e la partecipazione di GIANCARLO GIANNINI
I SEGRETI DEL MARE
3 GENNAIO 2022
Un’icona tutta italiana, Piero Angela, e un esploratore instancabile, Alberto Luca Recchi, si uniranno per una serata incredibile per I Segreti del Mare.
Gli spettatori si divertiranno a scoprire le meraviglie e le fragilità del mare, un secondo paradiso ancora inesplorato che rischiamo di perdere prima ancora di averlo conosciuto.
Con la conduzione di Pino Strabioli, gli spettatori potranno scoprire le meraviglie e le fragilità del mare, un secondo paradiso ancora inesplorato che rischiamo di perdere prima ancora di averlo conosciuto.
LEGALLY BLONDE
DALL’11 AL 16 GENNAIO 2022
Dopo il successo di Broadway e Londra, arriva finalmente in Italia il musical Legally Blonde, la rivincita delle bionde, un tributo al potere femminile.
Tratto dal romanzo di Amanda Brown e dal film omonimo, il musical racconta la trasformazione di Elle Woods tra stereotipi, sessismo, snobismo e scandali alla ricerca dei suoi sogni. Elle dimostrerà a tutto il mondo compreso il suo ex fidanzato, che le bionde non sono tutte frivole e senza cervello e che essere belle e prendersi cura di sé non significa essere stupide.
Travolgente ed esplosivo, Legally Blonde, la rivincita delle bionde arriva dritto al cuore con brani indimenticabili e coreografie esplosive!
ARTURO BRACHETTI
SOLO
DAL 21 AL 30 GENNAIO 2022
The Legend of quick change. A grande richiesta Arturo Brachetti, la leggenda del trasformismo, torna in scena al Teatro Arcimboldi di Milano con il suo one man show SOLO, The Legend of quick change, finora applaudito da oltre 300.000 spettatori in tutta Europa.
In SOLO, Brachetti apre le porte della sua casa, fatta di ricordi e di fantasie; una casa senza luogo e senza tempo, in cui il sopra diventa il sotto e le scale si scendono per salire. Dai personaggi delle serie tv più amate a Magritte e ai grandi miti della musica pop, passando per le favole e la lotta con i raggi laser in stile Matrix, Brachetti tiene il ritmo sul palco: 90 minuti di vero spettacolo pensato per tutti, a partire dalle famiglie. Lo spettacolo è un vero e proprio as-SOLO di uno degli artisti italiani più amati nel mondo, che sale sul palcoscenico con entusiasmo per stupire il pubblico il suo lavoro più completo: SOLO.
SERGEI POLUNIN
RASPUTIN
DALL’1 AL 2 FEBBRAIO 2022
La rock-star della danza mondiale Sergei Polunin torna in Italia con il balletto Rasputin – Dance drama – con un cast di danzatori eccezionali tra cui stelle di fama mondiale, diretti dalla danzatrice e coreografa giapponese Yuka Oishi.
Presentato al London Palladium il 31 maggio 2019, Rasputin presenta gli aspetti contraddittori della personalità del “Monaco”, il consigliere dello zar Nicola II di Russia, figura leggendaria e controversa attorno a cui aleggia ancora oggi molto mistero.
LA DIVINA COMMEDIA Opera Musical
DAL 5 AL 6 FEBBRAIO 2022
Prima opera musicale basata sull’omonimo poema di Dante Alighieri che racconta il suo viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso alla ricerca dell’Amore.
Un susseguirsi di incontri con personaggi straordinari in un’indimenticabile e suggestiva cornice di scenografie e coreografie che accompagnano le incantevoli voci di un cast d’eccezione.
Dopo il successo delle precedenti stagioni, La Divina Commedia torna in un nuovo, emozionante allestimento teatrale, con imponenti maxi proiezioni e sorprendenti effetti speciali.
Un’avvincente opera musical che coinvolge e appassiona lo spettatore, accompagnandolo nel viaggio più famoso della storia in cui, tra sogno e realtà, prendono vita le suggestioni della fantasia dantesca.
CASANOVA OPERA POP
DAL 10 AL 13 E DAL 17 AL 20 FEBBRAIO 2022
CASANOVA OPERA POP è il nuovo progetto di Red Canzian, storico musicista, compositore e cantante di successo con i Pooh, qui alla sua prima opera teatrale da solista, un maestoso spettacolo di teatro musicale che debutterà a Venezia nel gennaio 2022, per poi conquistare i teatri in tutta Italia fino a sconfinare in territori internazionali. Il progetto, a lungo cullato e pensato come un omaggio alla grandeur di Venezia – nel passato e nel presente – attraverso una delle sue figure simbolo, prende spunto dal best seller di Matteo Strukul, “Casanova – La sonata dei cuori infranti”, romanzo di ambientazione storica tradotto in oltre 10 lingue. La chiave di lettura innovativa sul personaggio ha acceso la scintilla e ispirato Canzian a comporre oltre 2 ore di musica per 35 brani inediti, dei quali 29 cantati e 6 esclusivamente musicali, una vera e propria opera ambientata nella città che più di tutte rappresenta il sogno dell’italianità nel mondo.
PARSONS DANCE
DAL 21 AL 23 FEBBRAIO 2022
Torna in Italia Parsons Dance, caposaldo della danza “post-modern made in Usa” nata dal genio creativo dell’eclettico David Parsons, autore di coreografie divenute “cult” che negli ultimi trent’anni hanno lasciato un segno nell’immaginario collettivo, e del light designer Howell Binkley, vincitore di molteplici Tony Awards per le sue luci on Broadway, il cui ultimo lavoro è stato il musical Hamilton. La compagnia Parsons Dance incarna la forza più dirompente e acrobatica della danza ed è punto di riferimento sulla scena internazionale con un successo sempre rinnovato che ha già toccato 22 Paesi in 5 continenti. Oltre all’immancabile e sempre molto richiesta Caught, il programma italiano prevede due coreografie di repertorio che da tempo non vengono rappresentate sui nostri palcoscenici, Shining Star e The Envelope, oltre a due prime europee, The Road e Balance of Power.
MIRACULOUS Live Show
DAL 26 AL 27 FEBBRAIO 2022
Ladybug e Chat Noir, sono pronti ad arrivare al TAM insieme a tutti i protagonisti della serie animata fenomeno mondiale del momento, Miraculous Ladybug!
Lo spettacolo comprenderà venti personaggi in azione, voli spettacolari, schermi led, momenti magici e la trasformazione tanto attesa di Marinette nella supereroina che tutti i bambini adorano. La sceneggiatura si è avvalsa della collaborazione di Jeremy Zag in persona, uno dei principali autori della serie, che ha creato un copione originale appositamente per lo show.
NOTRE DAME DE PARIS
DAL 3 AL 20 MARZO 2022
Notre Dame de Paris racchiude un’alchimia unica e irripetibile, la firma inconfondibile di Riccardo Cocciante rende le musiche sublimi, regalando allo spettacolo un carattere universale. Pietra miliare dello spettacolo italiano e mondiale, Notre Dame de Paris ha incantato milioni di spettatori con il fascino di un’opera che non finirà mai di emozionare, raccontando il mondo moderno attraverso una storia di tempi passati. L’eternità dell’amore risuona potente nelle musiche, nei passi e nelle coreografie, nelle parole e nelle azioni dei protagonisti, colmando gli occhi dello spettatore di meraviglia per uno show che si fa amare ogni volta di più.
RU PAUL’S DRAG RACE WORLD TOUR
6 MAGGIO 2022
RuPaul’s Drag Race World Tour ritorna con una nuovissima produzione per il 2022 e farà finalmente tappa a Milano, al TAM Teatro Arcimboldi Milano.
Un esperimento mal riuscito manda Michelle Visage in una spirale nel tempo senza modo di tornare “a casa”. Unisciti a Asia O’Hara, Gottmik, Jaida Essence Hall, Plastique Tiara, Rosé, Vanessa Vanjie e Yvie Oddly, mentre viaggiano attraverso periodi iconici della storia, nella speranza di ritrovare la strada per tornare al 2022.
DITA VON TEESE
GLAMONATRIX
9 MAGGIO 2022
Dita Von Teese, la regina mondiale del burlesque, torna sui palchi e arriva in Italia per un’unica data! Dopo il tour di successo – sold out ovunque – di The Art of the Teese è giunto il momento per un altro spettacolo ideato dalla Regina del Burlesque moderno!
LA CENERENTOLA – Grand Hotel dei sogni
28 MAGGIO 2022
Spettacolo di opera lirica partecipativa inserito nel format Opera Domani, dedicato a un pubblico dai 6 ai 14 anni. La Cenerentola è una delle fiabe più famose e amate dal pubblico. La versione di Rossini, sorprendentemente, non è una vera e propria fiaba, poiché il compositore ed il suo librettista Ferretti depurano la storia da tutti gli elementi magici e fiabeschi. La storia di questo spettacolo invece prende vita in un Grand Hotel: un melting pot di culture e classi sociali differenti, una dimensione che fa dello scambio e dell’incontro una ricchezza, un luogo speciale in cui un ospite illustre come un principe può incontrare e innamorarsi proprio di una cameriera, riconoscendo la vera bellezza che si nasconde dietro un grembiule sporco.
JOHN CLEESE
LAST TIME TO SEE ME BEFORE I DIE
29 GIUGNO 2022La prima volta sul palco in Italia di John Cleese è anche l’unica: la tappa italiana del tour di addio alle scene del comico inglese, leggendario membro dei Monty Python e creatore della serie cult inglese Fawlty Towers, nonché attore protagonista di film come A Fish Called Wanda, si terrà infatti proprio al TAM.
SHEN YUN
DAL 4 AL 12 GIUGNO 2022
Dopo il successo delle scorse stagioni, Shen Yun ritorna con una produzione completamente nuova e con un’orchestra dal vivo.
Questo grandioso spettacolo immerge in storie che provengono dal passato più remoto. Esplorerai persino regni oltre il nostro mondo visibile. Grazie a una delle forme d’arte più antiche – la danza classica cinese – assieme a effetti scenografici brevettati e musiche d’orchestra originali, Shen Yun apre le porte a una civiltà d’incantevole bellezza e illuminante saggezza.
JIMMY CARR
TERRIBLY FUNNY
6 LUGLIO 2022
Arriva per la prima volta in Italia, proprio al Teatro Arcimboldi, Jimmy Carr, uno dei più famosi stand-up comedian inglesi e uno dei personaggi televisivi più noti in Europa, e in particolar modo oltremanica.
Attivissimo come comico sui palchi inglesi sin dai primissimi anni duemila, la sua fama è cresciuta a dismisura grazie anche ai suoi spettacoli televisivi in qualità di conduttore come Distraction, Your Face or Mine 8 Out of 10 Cats su Channel Four, i numerosi Comedy Roast, e a seguire i suoi numerosissimi Comedy Specials, diversi dei quali disponibili anche su Netflix.
La stand-up comedy di Carr si contraddistingue per essere molto tagliente, diretta e famosa per non risparmiare nessuno, cosa che lo ha anche visto al centro di alcune critiche dei benpensanti in passato, ma che al contempo lo ha reso ancor più popolare presso i fans del genere.
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«C'è bisogno di fede, arte e speranza»: monsignor Frisina celebra Dante – Famiglia Cristiana


La cultura riparte dopo la pandemia. L’Italia ricomincia a vivere e lo fa in una delle sue sedi istituzionali più importanti. Sabato 5 giugno, a partire dalle 12, il Senato della Repubblica vede impegnati artisti, musicisti, attori in un evento che ha per protagonista unico e illustre Dante Alighieri. E non poteva che essere lui – in seno alle celebrazioni dei 700 anni dalla morte – la "bandiera" di questo rilancio. È un omaggio all’Italia che risorge. 
Momento clou di questo evento tanto atteso, è l’omaggio che monsignor Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma, ha pensato per celebrare Dante e la sua arte. L’impegno è anche quello di omaggiare l’Italia attraverso le sue radici cristiane. «Sarà un medley dello spettacolo-musical “La Divina commedia” che avevamo dovuto fermare a causa della pandemia», spiega monsingor Frisina a Famiglia Cristiana.  «Ho pensato a una breve pillola musicale,  accompagnata da me al pianoforte». Accanto a Frisina ci saranno: Andrea Ortis, regista dello spettacolo e attore; Antonello Angiolillo che sarà Dante Alighieri; Myriam Somma che interpreterà la bella Beatrice; Mariacarmen Lafigliola sarà Pia de Tolomei. Mariacaterina Mambretti danzerà sulle note del celeberrimo musical.
La rappresentazione aveva visto il sold out nella stagione 2019-20, ma si era dovuto fermare a causa dell’emergenza sanitaria. «Avevamo dovuto interrompere un tour che ci stava dando grandi soddisfazioni. Avevamo avuto il tutto esaurito a Bologna, Genova, Torino”. Dunque, con questa piccola pillola musicale, finalmente, tutto ricomincia per “La Divina Commedia L’Opera».
 

«Per me», sottolinea monsignor Marco Frisina, «è importante (mai come dopo la lettera del Pontefice per le celebrazioni dantesche) cogliere ed evidenziare il cammino spirituale di Dante».
Quali sono le arie scelte? 
«Ho pensato a una selezione assai significativa. Ci sarà l’aria “L’ora che volge al disio” del Purgatorio. Ma soprattutto – visto il momento storico che stiamo vivendo – era importante sottolineare il tema dell’Amore. Ce n'è molto bisogno in questo momento» 
Non a caso l'evento termina con l’aria  “L’amor che move il sole e l’altre stelle”….
«E’ necessario ritornare ad esprimere la bellezza dell’uomo a immagine di Dio, che vuol dire innanzitutto dare gloria a Dio stesso. Ciò che è umano è profondamente divino», puntualizza – citando Paolo VI –  monsignor Frisina richiamando l’importanza che la Chiesa ha avuto per l’arte. «L’arte aiuta l’uomo a ritrovare sé stesso e attraverso la fede, espressa dall’arte, è possibile oggi riprogettarsi.  E dopo la pandemia, tutto ciò è importante, fondamentale. L’Arte può ridarci serenità e soprattutto speranza»
LA CLASSIFICA SU SAN PAOLO STORE
La rassegna SacreArmonie, a Padova dal 21 marzo al 9 giugno, indaga il sacro attaverso il teatro, la musica e la poesia. Con…
Nel libro “Silenzio” il violoncellista, restituisce l’importanza che ha questa dimensione nella musica, ma non solo. Nel…
Un’etichetta indipendente con una lunga storia che propone artisti italiani affermati e giovani musicisti sostenuti dall’Associazione Musica con le Ali
Brani inediti per gli appuntamenti nella chiesa arcipresbiteriale della cittadina bergamasca per la quinta edizione della rassegna concertistica Box Organi. Un evento da non perdere
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La Divina Commedia Opera Musical – RomaToday

Via Merulana, 244
La Divina Commedia Opera Musical torna al Teatro Brancaccio dal 15 al 19 aprile 2020. Un progetto emozionante di Gianmario Pagano e Andrea Ortis con le musiche di Marco Frisina.
Dante è protagonista di un duplice viaggio, fisico e spirituale, che attraverso i tre regni ultramondani, Inferno, Purgatorio e Paradiso, diviene exemplum per l’umanità. Ne La Divina Commedia Opera Musical, Dante è in viaggio, su binari distinti e paralleli: da una parte cammina verso e dentro se stesso alla ricerca nostalgica del proprio esistere, dall’altra
naviga tra le rovine della dannazione, le storture e le brutture del proprio limite, condotto tra vizi e ossessioni, perversioni e peccati.
Lo spettacolo utilizza diversi linguaggi espressivi e asseconda l’inesauribile fantasia di Dante. Il Dante Viaggiatore in scena diventa la proiezione fisica della voce di se stesso, che nella magistrale interpretazione di Giancarlo Giannini (esclusiva voce narrante dello spettacolo), rappresenta la maturità di un Dante che si ricorda con tenerezza, quando a metà della propria esistenza, spinto da una forte depressione, trova nella scrittura una salvezza creativa e fertile. Lo smarrimento nella selva diventa evocazione di una memoria: pretesto fortunato e ispirazione per il capolavoro che viene “sfogliato” in scena, come un libro animato, attraverso la magia teatrale.
Dante si muove in molteplici ambienti scenici, nei quali passa da coltri infuocate e sulfuree della Città di Dite a tempeste desolate e violente che colpiscono Francesca; da mari tempestosi e mortali, come quello di Ulisse a foreste pietrificate e mortifere, o a laghi ghiacciati, nei quali si trovano Pier delle Vigne prima ed Ugolino poi. Il viaggio non ha mai fine e il maestro Virgilio accompagna il poeta di Firenze, proteggendolo, incoraggiandolo, esortandolo nei momenti di maggior difficoltà.
Gli ambienti che si susseguono si fanno sempre più tranquilli: boschi dai colori autunnali, come quelli di Pia dei Tolomei, o fiabeschi, come il giardino di Matelda. Infine, luminosi e celestiali, come quelli che attendono Dante in occasione dell’incontro con Beatrice.
La fantasia dantesca asseconda le suggestioni e la visione registica di Andrea Ortis.
Le emozionanti musiche orchestrali di Marco Frisina sorreggono i testi suggestivi di Gianmario Pagano e Andrea Ortis. Il tutto si svolge su un palco modulare automatico con sollevamento di piani e con la presenza di elementi scenici costruiti su disegno di Lara Carissimi, con la presenza di proiezioni di ultima generazione animate in 3D. Non mancano coreografie acrobatiche dirette da Massimiliano Volpini e un suggestivo allestimento luci su disegno di Valerio Tiberi.
Per maggiori informazioni: https://www.teatrobrancaccio.it/spettacoli/stagione-2019-2020/divina-commedia-opera-musical-2019-2020/

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L'influenza di Dante sul mondo dell'arte – Artribune

A 700 anni dalla morte di Dante, un focus sulla influenza esercitata dal Sommo Poeta nei confronti delle arti. Dal cinema alla danza, senza dimenticare la musica.
Costituire un sistema sinestetico artistico in cui ricollocare l’opera del Sommo Poeta in un’ottica contemporanea ancora viva e pulsante costituisce la base per comprendere l’importanza della sua opera e del suo contributo alla cultura italiana. L’arte, infatti, a volte può indicare la “via della salvezza” per un avvenire incerto sulla base di considerazioni storiche ammaestranti e nobilitanti; così si risolve il film Il settimo sigillo del 1957 nel quale un saltimbanco, ritenuto pazzo per la sua visionarietà artistica, riesce a scampare il pericolo della morte ascoltando, e non negando, quegli elementi immateriali oggetto di studi dell’antropologia e della cultura artistica e spirituale nel loro più profondo significato. Elementi che danno vita al senso della storia, irregolare e imprevedibile come la mente umana, che non si assoggetta al metodo scientifico né a quello di causa-effetto, come ricorda lo Spengler ne Il tramonto dell’Occidente del 1918-23.
Virgilio Sieni, danzatore e coreografo internazionale, in seno a una conferenza presso l’Università degli Studi di Firenze, parla di un corpo in ascolto della realtà fisica e oltre, capace di sorpassare i limiti dei sensi proprio tramite di essi. Un corpo che da limite diventa porta verso l’infinito. A introdurre visivamente il tema della danza e del gesto, in legame alla Divina Commedia, si pone un confronto tra la raffigurazione della Rosa celeste nell’Empireo di Gustave Doré (Fig. 1) e due rappresentazioni scenografiche: la prima relativa al Musical La Divina Commedia del 2010 presso l’Arena di Verona di Manolo Casalino, Maurizio Colombi e Marco Frisina (Fig. 2) e la seconda parte della trilogia Divina Commedia: dall’Inferno al Paradiso della No Gravity Dance Company presso il Teatro Open Air Giuseppe di Stefano di Trapani nell’agosto del 2019

Come si evince chiaramente dalla composizione della scena, la scenografia e la coreografia, che interpretano lo stesso momento di salita nell’Empireo, hanno probabilmente sbirciato anche la struttura dell’opera di Doré e ne richiamano il movimento circolare, l’una in maniera più citazionistica, l’altra in maniera più sintetica e astratta.
La danza comincia ove la parola si arresta” (Alexandre Tairoff). Lo si potrebbe dire per tutta l’arte. Si impara a danzare solo danzando e si vive solo vivendo. Forse Dante pose questo sentimento alla base della stesura della sua opera, determinato dal ripercorrere le vite dei vari personaggi che gli appaiono. Forse è proprio quel senso di liberazione del corpo che conduce Dante attraverso il suo viaggio, in un percorso verso la dimensione trascendente. La sua postura all’entrata della selva è rannicchiata, il Sommo appare raggomitolato su se stesso, esempio di come il corpo è documento e testimonianza dei moti dell’animo, specchio e testimonianza di ciò che non si vede ma c’è. I greci indicavano il termine anima con ἄνεμος (“soffio”, “vento”) a sottolineare la parte vitale e spirituale di un essere vivente, comunemente ritenuta distinta dal corpo fisico. Questa veniva assimilata al respiro, scandito da un ritmo. Il ritmo elementare di ciascuno di noi che prevede un momento negativo e uno positivo a formare un tutto. L’elemento del ritmo ci appare allora intrinseco alla nostra fisiologia, pensiamo al battito cardiaco che scandisce il nostro vivere. La danza non fa che giocare su quel ritmo costruendone altre tantissime varianti su cui edificare un linguaggio non verbale. Si pensi banalmente alle singole lettere dell’alfabeto e alle molteplici combinazioni che danno origine a parole e frasi, espressioni variegate sempre più complesse.
In quanto linguaggio non verbale, la danza è propriamente una tipologia di indizio volto a comprendere determinati temi non esprimibili in altre forme. Così come le immagini. Nell’articolo del 1996 di Groarke sulla rivista Informal Logic dal titolo Logic, art and argument, l’autore spiegava come i linguaggi non verbali, in particolare quelli visivi, non siano necessariamente subordinati a quelli verbali ma anzi contengono talvolta informazioni ulteriori percepibili con le stesse modalità logiche. Prendiamo l’esempio di un dipinto in cui l’artista ha posto la figura centrale più in alto rispetto alle altre: la si vuole sicuramente indicare come primo elemento da guardare nella composizione. Allo stesso modo, pensando a un testo scritto, l’autore seleziona il primo tema da introdurre in quanto questo deve essere letto per primo dal fruitore per avere un’efficienza comunicativa.
Sieni dunque collega questa “tipologia alternativa” di sentire e di comunicare, intesa come un vero proprio incontro e dialogo avente lo stesso processo espressivo dantesco, al tema della collettività: il corpo non è mai solo nello spazio ma vive in comunione con l’universo quando danza, così Dante non è solo nel suo vorticare fra dimensioni ultraterrene ma incontra personaggi che gli suscitano diverse emozioni.
La memoria è costante di questo processo, un senso della memoria plastica che ci induce a sentire la storia dentro di noi, citando ancora Spengler: quella parte organica e viva fonte delle nostre scelte future che deriva dalla teoria della natura vivente di Goethe.
È opportuno fare riferimento anche al tema dello svenimento di Dante nel corso del suo viaggio e del suo corpo che precipita a terra, quindi di un malessere interiore che si riversa ancora nel fisico e nella gestualità connessa al sentimento legato a determinate situazioni. Le scelte letterarie narrative di Dante nel descrivere le ambientazioni che vengono a delinearsi nel corso del suo viaggio, infatti, fanno riferimento a un repertorio immaginativo stimolato e molto scenografico, in parallelo al tema della danza; qualcosa che mette in primo piano la forma visiva, più che i dialoghi in sé, nel voler trasmettere i sentimenti dell’autore e il messaggio di fondo dell’opera. Un messaggio profetico ed espiatorio, quasi catartico e capace di arrivare al lettore in maniera autentica solo tramite la porta dell’arte in tutte le sue sfumature.
Per affrontare la tematica della cinematografia dantesca ci possiamo riferire all’anno 1911 in Italia, delineando il paragone fra la rappresentazione dell’Inferno in Visioni Infernali della Helios Film e Inferno della Milano Film.
In primo luogo vediamo la discendenza diretta del Lucifero della Milano Film (Fig. 5) e quello della Helios (Fig. 6) dal personaggio illustrato da Gustave Doré (Fig. 4), il quale è repertorio e modello fondamentale e ineludibile per entrambi a partire da composizione, struttura scenica, forme e atteggiamento ricorrenti.
Negli Anni Dieci del Novecento Dante diventa simbolo di unificazione nazionale, il che trapela dalle pellicole in maniera sacrale e a tratti commovente per il rispetto, seppur forse veicolato politicamente, che il popolo nutriva verso il Sommo Poeta o meglio voleva incentivare come archetipo di una cultura. Frazer, in The Golden Bough del 1890, parla della volontà antropologica di ogni civiltà di costituire delle radici alle quali aggrapparsi per giustificare i propri usi e costumi e sentirsi accomunati. Questa necessità storica di ogni popolo trova la sua ancora soprattutto nelle leggende, nella mitologia, nella religione, in tutti quegli aspetti antropologici e “magici” che Jung definiva altrettanto importanti, oltre alle pulsioni fisiologiche freudiane, per definire psicoanaliticamente un individuo o una collettività come in questo caso.
L’Inferno dantesco e la figura emblematica di Lucifero prima ricordata, infatti, si diramano nel corso dei secoli e giungono fino alla contemporaneità in seno a questa volontà di tenere salde le fondamenta della cultura italiana e talvolta citarle con linguaggi espressivi differenti. Se ne possono cogliere i riflessi ad esempio nell’Album musicale di Clever Gold e Murubutu del 2020: Infernum, composto da undici brani che ripercorrono il viaggio di Dante nella dimensione appunto infernale. Si riportano di seguito i versi del brano Lucifero:
L’angelo più bello del paradiso
Giù, maledetti come la città dei fiori
Giù, nell’ultimo canto vidi i traditori
Lungo natural burella, il vento divelle
Ad ogni peccatore la pelle
Lì serrammo le mascelle
Azzurro Nigelle
E quindi uscimmo a riveder le stelle
”.
Nella canzone è evidente il rimando citazionistico al lessico dantesco come in “E quindi uscimmo a riveder le stelle” ecc. e si esplica l’intento di porre la vicenda di Dante su un piano psicologico ed emotivo moderno così da immedesimarsi nei personaggi stessi e interpretarli nuovamente. Il tema del tradimento infatti è qualcosa di universale che, attraverso la vicenda infernale, può essere ricordato e rivissuto in maniera paradossalmente più autentica di quanto non lo sarebbe se si descrivesse ad esempio un tradimento caratteristico dell’epoca contemporanea con cui tutti si trovano a convivere. Il tradimento di Lucifero è così reinterpretato in modo che funga da chiave per i sentimenti più comuni che le persone fronteggiano da sempre e l’opera della Commedia acquista una nuova ottica, una nuova luce, semplicemente spostando l’etichetta attribuitagli storicamente. L’arte dopotutto non è più creazione ma scelta, come ricorda Duchamp nei suoi readymade, da considerare metodologicamente vicini all’operazione musicale esaminata.
Per concludere, in senso scenografico, è opportuno anche confrontare l’Inferno tra passato e presente nelle arti visive. È d’obbligo quindi un paragone fra lo stesso Doré (Fig. 7) e l’illustratore e fumettista Gabriele Dell’Otto (Fig. 8), che nel 2018 ha curato le illustrazioni della nuova edizione Mondadori della Divina Commedia con prefazione di Alessandro D’Avenia e commenti di Franco Nembrini. Come si può negare che nell’opera di Dell’Otto viva ancora sommessamente e nascosto il capolavoro di Doré?
Alle origini della diffusione delle tecniche fotografiche nel 1839 vi fu una costante negoziazione con la pittura poiché la fotografia era considerata come “falsa” artisticamente in quanto “troppo vera” forse per essere direttamente accettata dal pubblico. Negli Anni Cinquanta e Sessanta dell’Ottocento, infatti, in Inghilterra e in Francia inizia lo scardinamento della sua attendibilità che però favorisce l’apertura al filtro dell’idealizzazione, unica chiave che permise in seguito a Corrado Ricci e Vittorio Alinari, rispettivamente nel 1898 e 1921, di creare due edizioni fotografiche illustrative della Divina Commedia che costituiscono repertori di altissimo valore storico e culturale. La fotografia infatti “promette” di codificare la memoria per mantenerla tramite un metodo scientifico, documentario e autentico.
Per iniziare la trattazione in merito alla fotografia e ai legami che si instaurano con l’opera dantesca vanno messe a confronto due immagini con lo stesso soggetto interpretato da due ambiti fotografici diversi appartenenti alla contemporaneità e agli anni Sessanta dell’Ottocento: si tratta in primis della fotografia scattata dal fotoreporter Massimo Sestini ed esposta in occasione della mostra Dante 700 del 2020 presso la Palazzina Gregoriana   del Palazzo del Quirinale per celebrare il settimo centenario dalla morte del poeta (Fig. 9) e di quella scattata dai fratelli Alinari nel 1865 circa sempre in Piazza Santa Croce (Fig. 10).
Il paragone è teso a indicare continuità tra passato e presente nell’opera immortale del Sommo Poeta. Ciò lo si riscontra anche nel merito del tema del travestimento, proposto tramite una foto di Millais nei panni di Dante del 1862 scattata da Wyrfield (Fig. 11) che si è confrontata con il costume di scena di Camillo Talamo nelle vesti di Dante Alighieri nel film La mirabile visione del 1921 della Tespi Film (Roma) (Fig. 12) sempre in favore di un riscontro iconografico che attinga da tempi più recenti e da quelli più antichi.
La fotografia pittorialista del primo Novecento si direbbe molto affine a quest’ultimo linguaggio cinematografico, ancora incentrato su una ambientazione che ha a che fare con Constable, Turner, Friedrich e i romantici paesaggisti inglesi in generale.
La ricezione del tema dantesco da parte di Corradi Ricci e Vittorio Alinari avviene anche in seno alla scoperta del “vero ritratto di Dante” a Firenze, presso il Bargello nel 1840. Subito gli Alinari inizieranno a diffondere, all’interno delle loro opere fotografiche in merito alle architetture e monumenti fiorentini, anche l’immagine di questa preziosa scoperta che ispirerà poi la loro opera Paesaggi italici nella Divina Commedia, con 78 fotografie relative ai luoghi più suggestivi nell’opera letteraria di Dante: Firenze, Ravenna, il Lago di Garda, l’Etna, Mantova, Campaldino, Cattolica, la Val di Magra, il castello dei Da Polenta e i ruderi di Albalonga. Propedeutico alla pubblicazione di quest’opera da parte degli Alinari fu Paesaggio italico del 1914 con brevi citazioni tratte dalla Divina Commedia.
L’opera di Ricci, La Divina Commedia illustrata nei luoghi e nelle persone, invece, comprendeva 30 tavole in eliotipia e 400 zincotipie in aggiunta a una serie di illustrazioni. Anche in questo caso l’idea per questa raccolta risale a un’opera precedente ossia L’ultimo rifugio di Dante del 1891.
Contributo non indifferente nella divulgazione delle fotografie dantesche furono le cartoline che aiutavano a diffondere il repertorio iconografico già affrontato in senso pittorico anche dai grandi pittori tra cui lo stesso Delacroix nel 1822 con Dante e Virgilio.
Nel De Vulgari Eloquentia del 1303 Dante sollecita alla nobilitazione del volgare, lingua degna, secondo il suo parere, di occuparsi di qualsiasi argomento, anche curiale.
Prendendo in considerazione gli Statuti di Siena e Firenze nel Trecento ed esplicando il rapporto tra legge e lingua volgare se ne può evincere il riflesso. All’epoca il latino era la lingua internazionale per eccellenza, comprensibile anche dai forestieri e per questo più utilizzata a scopo normativo, ma il particolarismo e la vitalità volgare prevalgono a scopo politico e autocelebrativo. Perché?  È opportuno mettere in luce il parallelismo fra diritto comune, che deriva da quello romano, con il latino e gli Iura Propria, specificità che può misurarsi metaforicamente con il volgare; dalla volontà di trasporre la lingua propria del ceto borghese mercantile negli Statuti trapela l’autocelebrazione agognata dagli stessi e dalle città. Infatti l’aspetto borghese è ormai predominante a Siena e a Firenze, contrapponendosi alla volontà dei giuristi e del ceto aristocratico appartenente al governo dei Nove: questo emerge inevitabilmente giustificando la propria scelta nella mancata comprensione delle leggi in latino. Una palese falsità, anche considerando che questi statuti non presentano note o segni di applicazione degli stessi e quindi rimangono inutilizzati. Il loro scopo è solamente e unicamente rivolto all’autocelebrazione del ceto mercantile.
Esistevano altre poche eccezioni tra cui la Carta de Lagu in Sardegna, cui concorrono gli Statuti di Perugia e Venezia successivamente, nati dall’esempio senese e fiorentino. Il ruolo dei traduttori spettava spesso ai notai, figure che conoscevano sia il volgare perché erano abituati quotidianamente a trattare con il popolo, sia il latino ufficiale. A Siena troviamo la figura di Gangalandi, a Firenze quella di Andrea Lancia, quest’ultimo tra l’altro grande ammiratore di Dante.
In quest’ottica, dunque, i primi Statuti in volgare ci appaiono come delle vere a proprie architetture di rappresentanza in senso allegorico, dalle quali riusciamo a capire il nuovo stile, la volontà dei committenti e la diffusione dei nuovi modelli. Verrebbe da pensare a quello che succede nel Quattrocento con i nuovi palazzi moderni a Firenze che trovano sviluppo e diffusione da lì in avanti: da Palazzo Medici di Michelozzo a Palazzo Rucellai dell’Alberti a Palazzo Piccolomini del Rossellino e via dicendo.
Matilde Lanciani
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Il Musical a Positano riparte con Myriam Somma – Positanonews – Positanonews

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Positano (SA) – Sabato sera, 5 giugno, nella cavea dell‘Anfiteatro di Piazza dei Racconti è andata in scena la kermesse “Positano Riparte” prologo a “Vicoli in Arte” la rassegna che vanta ben 100 eventi teatrali e musicali che il Comune di Positano, grazie all’attenta direzione artistica di Giulia Talamo, offrirà ai suoi visitatori nel periodo estivo, un’occasione per fare la conoscenza dei tanti artisti che si alterneranno in questa che sarà, ci auguriamo, una lunga e felice estate “post pandemia”. In attesa di assistere agli spettacoli abbiamo voluto ascoltare per voi una delle protagoniste del cartellone dell’offerta culturale 2021 della Città del Pistrice, Myriam Somma, tra le migliori interpreti del genere Musical in Italia, che ha saputo misurarsi con performer del calibro di Kerry Ellis, che abbiamo ammirato nel ruolo di Valentine De Villefort ne “Il Conte di Montecristo” per la regia di Gino Landi, nel mentale ruolo del Narratore in Murder Ballad regia di Ario Avecone e produzione Workinmusical, in Beatrice ne “La Divina Commedia Opera Musical” per la regia di Andrea Ortis, e in “Balliamo sul mondo” scritto e diretto da Luciano Ligabue e Chiara Noschese, per citare solo alcune delle sue applauditissime performance nel teatro musicale. Con Myriam ci eravamo lasciati sulla terrazza di Villa Fondi a Piano di Sorrento nell’agosto del 2020, aveva appena finito di interpretare “That’s Amore show” per la regia di Antonio Melissa e ci eravamo dati appuntamento per il successivo spettacolo “Amalfi 839 A.C.” in costiera amalfitana, a dimostrazione che è un’attrice che non si ferma un attimo. Anche stasera pur di non mancare all’appuntamento con il teatro nella Città verticale, dopo la bella interpretazione canora a Roma presso Palazzo Madama per la rassegna Senato&Cultura con “l’Omaggio a Dante”, in diretta su RAI UNO  la mattina, si è precipitata da noi in costiera, insomma parafrasando le considerazioni che Jo, la protagonista di “Piccole Donne” di Louisa May Alcott, fa di se stessa, direi che “c’è veramente tanto talento in Myriam, fortuna nostra che ha trovato la forza e la determinazione di mostrarlo a tutti noi“.
Domanda: Ripartiamo dal Musical, quali sono gli spettacoli ai quali parteciperai in questa kermesse positanese?
Risposta: A Positano presenteremo l’opera “Amalfi 839 A.D.” e il suo sequel “Rebellion – Storia di un amore eterno”, scritti e diretti da Ario Avecone. Riproporremo quindi “That’s Amore show” (scritto da Lucio Leone) ma soprattutto “Tra terra e mare” spettacoli teatrali e musicali itineranti che sono delle interessantissime ricostruzioni in prosa e musica di episodi della storia antica amalfitana realmente accaduti, firmano i testi ancora Ario Avecone e Antonio Melissa, a quest’ultimo è affidata anche la regia.

Generico giugno 2021

Domanda: In questo periodo di chiusura dei teatri come hai impiegato il tuo tempo forzatamente libero?
Risposta: In realtà sono stata fortunata perché nonostante tutto sono riuscita a lavorare impegnandomi in altre produzioni, teatrali e musicali, che vedranno la messa in scena il prossimo autunno e il prossimo anno. Sto lavorando ad un mio disco e la pandemia si é rivelata una buona alleata nella fase di scrittura. Inoltre sono impegnata nelle prove dello spettacolo in versione concerto de “La Divina Commedia*” che tante soddisfazioni ha dato, prima della pandemia, a tutta la produzione nei teatri di tutta Italia e a giudicare dalla programmazione 2021, tante ancora ce ne darà. (*Opera musical di Marco Frisina su libretto di Gianmario Pagano e Andrea Ortis, ispirato al poema di Dante Alighieri. Il musical è prodotto dalla MIC Musical International Company, S.R.L.).
Domanda: La tua esibizione di questa sera è stata particolarmente emozionante per me, i tuoi colori e la tua bravura mi hanno riportato alla mente subito “Milva” che, come sai, è al centro del progetto del prossimo “Positano Teatro Festival – Premio Annibale Ruccello” programmato e organizzato dal compianto Gerardo D’Andrea, direttore artistico della kermesse, perdita grandissima per tutto l’ambiente. A questo proposito ti chiedo di Milva, qual è il tuo rapporto con quest’icona straordinaria del teatro e della canzone d’autore italiana?
Risposta: Fin da quando ho cominciato a studiare canto, mi hanno sempre parlato di Milva, mi dicevano che un po’ le somigliavo. Ricordo che il mio insegnante di recitazione mi ripeteva spesso “prendi ispirazione da Milva”. Ho sempre provato grande ammirazione per lei, ne invidio la straordinaria versatilità nel canto e nella recitazione, ammiravo anche la sua forte personalità che le permetteva di padroneggiare con classe il palcoscenico. E’ un mito inarrivabile per me e come tutti i miti fonte di ispirazione.
Domanda: Ti piacerebbe misurarti con il teatro di Giorgio Strehler?
Risposta: Alla prosa mi avvicino in punta di piedi, ho studiato recitazione anche per il cinema ma ti confesso che non ho mai affrontato uno spettacolo totalmente di prosa. Non m’intimorisce questo genere ma comunque per me rappresenta una sfida. Sono in realtà profondamente legata alla musica ed è in essa che sento che riesco meglio a veicolare il mio messaggio, detto questo, non nego che mi piacerebbe un giorno affrontare questa sfida.

Generico giugno 2021

Domanda: Infine, ti vorremmo ammirare un’altra volta a Piano di Sorrento, ci sarà la possibilità?
Risposta: Spero di sì. Mi piacerebbe tornare a esibirmi a Piano di Sorrento. Sono molto legata alla mia terra e a tutta la penisola sorrentina. Per ora in agenda ho questa kermesse estiva a Positano e gli impegni in giro per l’Italia con La Divina Commedia Opera Musical.
Ringrazio di cuore Myriam Somma per la disponibilità e la cortesia, artista con cui è sempre piacevole confrontarsi oltre che ammirare a teatro, mi congedo da lei con un’interessante anticipazione sul nuovo musical al quale sta lavorando con i suoi colleghi che andrà in scena il prossimo anno, “Vlad Dracula“, opera tratta dal fortunatissimo romanzo di Bram Stocker. A Myriam sarà affidato il ruolo di Mina Murray, che nel film di Coppola fu interpretato da Winona Ryder, la produzione è Workinmusical (http://www.workinmusical.com), testo e regia di Ario Avecone, musiche di Simone Martino. Una nuova sfida per Myriam ma anche una rilettura intrigante del capolavoro di Stocker. Al centro della narrazione cinematografica di Francis Ford Coppola, infatti, non c’è più il sangue, la natura diabolica e parassita del vampiro, ma l’amore di un uomo per sua moglie che sopravvive ai secoli. Dopo un periodo così nero abbiamo bisogno di messaggi come questi, carichi di speranza positiva e di resilienza, che ci invitano a scoprire la magia della vita anche nei momenti più bui. di Luigi De Rosa
 
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"A riveder le stelle": con Piero Pelù la Divina Commedia diventa Rock – Teatro.it

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Per i 700 anni dalla nascita di Dante Alighieri, a giugno inizia il tour dello spettacolo tratto del successo letterario di Aldo Cazzullo, arricchito dalle letture di Piero Pelù.
Aldo Cazzullo, giornalista del Corriere della Sera, pubblica con Mondadori nel 2020 “A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia”, un grande successo editoriale, con oltre 250.000 copie vendute, che un anno dopo si trasforma in uno spettacolo teatrale con il titolo: A riveder le stelle, con in scena lo stesso autore in qualità di Narratore accompagnato da Pierò Pelù, che eseguirà delle letture trasformando il testo in puro “Rock”.
“Aldo e io siamo di fatto un mostro a due teste – dice Piero Pelùcon lo scopo di interessare sempre più persone. Perchè Dante è tante cose insieme: è storico, politico e poeta che riesce a toccare i vertici di tutto. E’ una ‘bestia’, perché scrivendo sa vendicarsi. E io vorrei dimostre la sua parte più bestiale e quella del diabolico che esiste in ogni cultura. C’è molto di ancestrale e simbolico in lui, e lo metterò in luce”.
Il progetto è co-promosso dal Comune di Firenze e dall’Opera di Santa Croce con la collaborazione organizzativa del Teatro Puccini. La regia è di Angelo Generali mentre la produzione è di Corvino Produzioni.
Sarà la piazza di Santa Croce di Firenze, che nel 2013 aveva visto Roberto Benigni cimentarsi con il Sommo Poeta in “Tutto Dante”, il luogo-simbolo che ospiterà il debutto (6 giugno 2021) dello spettacolo A riveder le stelle. Questa data è stata fortemente voluta e promossa dal Comune di Firenze e l’Opera di Santa Croce, inserendola all’interno del calendario eventi per l’anno dantesco.

“In questi mesi è stato sviluppato uno strettissimo legame tra Amministrazione e Opera di Santa Croce in nome di una unione di intenti volta alla valorizzazione del complesso monumentale all’interno della cornice cittadina – dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchie questo spettacolo si inserisce proprio in questo percorso comune che mira alla maggiore visibilità, conoscenza e fruibilità del bene. Siamo certi che l’evento che debutta proprio a Santa Croce saprà far rivivere Dante e le sue opere grazie al racconto di Aldo Cazzullo e alla musicalità di Piero Pelù. Da Firenze il tour proseguirà svelando un pezzo dell’opera e della vita del nostro concittadino più illustre in tutta Italia e aggiungendo un nuovo tassello alle celebrazioni per il 700esimo anno dalla morte”.
Lo spettacolo A riveder le stelle debutterà a Firenze, nella città di Dante, il 7 Giugno 2021 in Piazza S. Croce, per poi iniziare una tournée estiva di 12 tappe che si concluderà a Pesaro il 4 Luglio.
LE DATE
7 giugno Firenze – Piazza S. Croce
10 giugno Trento – Teatro Sociale (TRENTO FILM FESTIVAL)
17 giugno Montecchio (VI)  – Castello di Romeo
18 giugno Pavia  –  Castello Visconteo
23 giugno Caorle (VE) – Piazza Vescovado
24 giugno Cervia (RA) – Arena dello Stadio dei Pini (RAVENNA FESTIVAL)
26 giugno Alba (CN) – PalaAlbaCapitale
29 giugno Caprarola (VT) – Palazzo Farnese (CAFFEINA FESTIVAL)
1 luglio Nora Pula (CA) – Teatro Romano (FESTIVAL LA NOTTE DEI POETI)
2 luglio Pratovecchio (AR) – Piazza Landino
3 luglio Urbisaglia (MC) – Anfiteatro Romano
4 luglio Pesaro – Anfiteatro del parco Miralfiore
 
  Redattore
Opera da anni nell’organizzazione in Teatro, Cinema ed Eventi. Ha ideato e gestito campagne pubblicitarie e manifestazioni di successo in tutta la T…

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