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Jennifer: sogno o son desto? Antonello De Rosa all'Off Off Theatre di Roma – La Nouvelle Vague Magazine

Annibale Ruccello è senza dubbio divenuto un classico del teatro napoletano. Forse non avrebbe voluto esserlo, ma la sua morte lo ha destinato a questo. Lo confermano le attenzioni dedicategli da attori e registi soprattutto in questi ultimi vent’anni anni e i numerosi allestimenti che insistono in un percorso di interpolazione e trasformazione tipico, appunto, di autori considerati “classici”.
Lo stesso è capitato a Viviani e a Eduardo. Non stupisce, quindi, che il suo messaggio drammaturgico venga trasformato, come accade in questo spettacolo. Jennifer – Il Sogno, infatti, segue il medesimo andamento drammatico de Le cinque rose di Jennifer, il testo scritto e interpretato dallo stesso Ruccello nel 1980, ma se ne discosta in alcuni importanti aspetti, come ad esempio il rapporto fra testo e musiche. Anche in questa versione si tratta di una storia complessa di solitudine, emarginazione, illusione. Nulla però resta dell’originale ambientazione anni 70 in un decadente quartiere per “travestiti”.
L’idea è più quella di un “gioco” di ruolo che l’interprete cuce su di sé e sui suoi talenti istrionici.  Il motore drammatico di Jennifer è il desiderio di un amore, che nell’originale è violento e spaventosamente ossessivo, qui assume i tratti di una passioncella scherzosa e temporanea. Franco è l’uomo inesistente che Jennifer ha conosciuto – forse – in una notte fumosa e allucinata e di cui si è innamorata ai limiti della follia. Franco è forse un ingegnere, chi può saperlo? Nessuno. Così come nessuno sembra conoscerlo. Franco è un nome, non ha neppure un volto. Neppure Jennifer che compatta la sua esistenza attorno al suo ritorno sembra sapere bene chi sia.
Una presenza assente a cui aggrapparsi che, forse, è l’essenza stessa della protagonista in transito da una identità a un’altra. Franco potrebbe essere Jennifer prima di scegliere una nuova identità. Ma questo spiraglio non si palesa mai in questo allestimento. Peccato: la grande polemica identitaria che smuove la comunità LGBT+ avrebbe potuto trovare una nuova icona. L’attesa, dunque, che resta il centro dell’evoluzione emotiva di Jennifer, volente o nolente espressione della fluidità di genere ante litteram, come molti altri personaggi del teatro e del cinema di quegli anni, è scandita dalle telefonate e dalle canzoni.
Telefonate mai destinate al giusto interlocutore, ma comicamente arrangiate senza far mai trapelare, fra uno squillo e l’altro, la profonda incomunicabilità che oggi ci contraddistingue. Le canzoni che, come anticipato, sono solo accompagnamento, cornice, supporto, senza mai trasformarsi in grido armonico del dramma interiore di Jennifer, come concepito da Ruccello.
Un solo incontro reale interrompe questo stato fisico ed emotivo di attesa logorante: quello con una sorta di alter ego (a volte maschile a volte femminile, dipende dalle scelte registiche: in questo caso chiaramente femminile) che già dal nome – Anna – sembra rappresentare lo specchio della disperazione e della follia di Jennifer stessa. Un incontro che però, almeno qui, sembra prolungare l’agonia drammatica, senza fornirle un adeguato contrappeso.  Antonello De Rosa fa ogni sforzo per raccogliere sapientemente questo complesso materiale emotivo e trasformarlo in un delirio monologico, a tratti troppo comico, a tratti esasperatamente tragico, ma certo iconograficamente contemporaneo.
La sua operazione scenica è concentrata soprattutto attorno alla sua figura, alla sua Jennifer: toglie i riferimenti naturalistici della preparazione della cena per Franco, elimina le canzoni che Ruccello aveva originariamente concepito come parte della drammaturgia. Inoltre concentra su di sé costantemente l’attenzione del pubblico anche quando è in scena con le altre due attrici che lo accompagnano: Caterina Ianni e Marianna Avallone. Una troppo attenta a incarnare una sorta di meccanismo a orologeria, l’altra ancora immatura per il complicato ruolo di Anna che, seppur adattato, mostra tutte le asperità della scrittura psicologicamente oppressiva di Ruccello.
De Rosa compie una operazione a tratti comprensibile – l’attualizzazione di Jennifer – a tratti biasimevole – il tradimento degli intenti originali del drammaturgo – e tuttavia il suo studio riesce a farsi spazio fra le versioni più o meno note, costituendo forse un adattamento in linea con i tempi attuali. Infatti la sua Jennifer è più divertente e meno drammatica, più leggera e meno struggente, dai tratti più maschili che femminili, ma sempre in bilico fra i due poli, sanciti da una parte dall’assenza della parrucca (eppure il gesto scenico sembrava suggerirla!) e dall’altra dall’utilizzo sensuale degli splendidi e seducenti abiti di Liana Mazza. Barocco e lussureggiante appare invece il tavolo di Jennifer, a fronte di un allestimento essenziale e – a tratti – castigato che la regia ha saputo movimentare ancora meno. Grande errore: la pistola alla tempia. La canna della pistola deve stare in bocca, con evidenti riferimenti sessuali oltreché malavitosi.
JENNIFER – IL SOGNO
Tratto da Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello
diretto ed interpretato da
Antonello De Rosa
Con Caterina Ianni e Marianna Avallone
Costumi Liana Mazza
Organizzazione Pasquale Petrosino
Assistente Rosanna De Bonis
Materiale fotografico fornito e autorizzato dall’ufficio stampa competente




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“Fabularium, Magic of Disney Music” al Teatro Politeama di Catanzaro – LameziaTerme.it

LameziaTerme.it
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Dopo la conferma dell’Opera Musical La Divina Commedia di Marco Frisina con la regia di Andrea Ortis dei giorni 2, 3, 4 dicembre prossimi e dell’altra grande Opera Musicale Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante in programma dal 26 al 28 maggio 2022, entrambi al Palacalafiore di Reggio Calabria, l’organizzatore Ruggero Pegna annuncia un altro straordinario musical in Calabria per il prossimo 6 gennaio 2022: unica tappa in regione di “Fabularium, Magic of Disney Music” al Teatro Politeama di Catanzaro. Previsti due spettacoli, il primo alle ore 17:00 e il secondo alle ore 20:00.

I biglietti dei tre Musical sono regolarmente in vendita online su www.ticketone.it e nei punti Ticketone autorizzati (Reggio: B’Art; Catanzato: Bar Mignon e Tabacchi Rotundo; Lamezia T., Uffici Pegna; ecc.) “Fabularium, Magic of Disney Music” è un grande show per tutta la famiglia.
Lo spettacolo è un omaggio al grande cinema Disney. Musiche di narrazioni celebri come La Spada nella Roccia, Cenerentola, La Bella e la Bestia, Oceania, Frozen, Aladdin e Mary Poppins si intrecciano per incantare il pubblico di tutte le età.
Un viaggio straordinario attraverso i mondi della Magia attende Smemorina, una fata madrina amorevole e piuttosto pasticciona, e Merlino, il più saggio di tutti i grandi maghi.
Un’avventura carica di emozioni per riscoprire, attraverso le celebri canzoni dei capolavori Disney, il Coraggio, l’Amicizia, l’Audacia, la Generosità e, naturalmente, l’Amore per divertirsi e sognare con la Fantasia.

Una grande storia per accorgersi che anche da adulti non bisogna mai dimenticare quanto sia bello meravigliarsi e lasciarsi ispirare come quando si era bambini. “Fabularium, Magic of Disney Music” è un’occasione unica per condividere dopo tanto tempo un’emozione dal vivo e lasciarsi avvolgere dalle magiche musiche, dalle atmosfere e dai personaggi che hanno scritto la storia del cinema d’animazione.
Scenografia e coreografie spettacolari, un grande cast, continui cambi scena e costumi, magnifici disegni luci ed effetti speciali, con momenti magici che sorprenderanno grandi e piccini: il volo di Mary Poppins, Elsa che ghiaccia il teatro, il genio della lampada che alza bauli.

“Sarà per tutti – afferma Pegna – una emozionante favola e una Festa della Befana davvero speciale, in una cornice splendida come il Teatro Politeama di Catanzaro. Ringrazio i vertici della Fondazione Politeama per la disponibilità!”.
Il promoter, riferendosi poi agli altri due spettacoli, aggiunge: “Proseguono intanto le prenotazioni di Istituti Scolastici di tutta la regione per gli spettacoli mattutini dell’Opera La Divina Commedia, per i quali hanno già aderito numerose scuole, con in testa l’esercito di 500 studenti del Convitto Campanella di Reggio Calabria. Sarà anche questa una grande festa di musica, spettacolo e cultura, nel segno dell’Anno Dantesco 2021, a chiusura di una splendida edizione del mio Festival Fatti di Musica 2021”.
“Fabularium, Magic of Disney Music” aprirà, invece, in modo davvero spettacolare la trentaseiesima edizione dello storico festival del live d’autore. Per informazioni sui tre grandi Musical in arrivo: tel. 0968441888 web www.ruggeropegna.it .
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Testata Giornalistica Online, registro stampa del Tribunale di Lamezia Terme num. 1/2016, cron. 12/2016 Dir. Resp. Giuseppe Donato
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Oblivion Rhapsody: ridere è ancora possibile nel 2021 – La Nouvelle Vague Magazine

Si dice di loro che sono i cinque sensi della satira musicale, che sono uno Spotify vivente, che sono i cinque gradi di separazione fra i Queen e Gianni Morandi.
Sono Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli: gli Oblivion.
La loro storia di successi in tournée italiane è cominciata 10 anni fa e gli Oblivion hanno deciso di festeggiare come solo loro sanno fare. È così che al Rossetti sbarca “Oblivion Rhapsody”, l’eccezionale versione acustica della loro opera omnia. Spettacolo di debutto della nuova stagione del “Teatro Brillante” del Rossetti, “Oblivion Rhapsody” ripaga tutte le aspettative.
In una giostra dal ritmo scatenato, i cinque artisti riproducono le loro performance più amate, cantano, suonano e non solo.
Mostri sacri della letteratura quali Dante, Manzoni, Shakespeare vengono parodizzati, strizzati in pochi minuti e raccontati sulle note di grandi successi italiani; da Mina a Baglioni a Tiziano Ferro.
Poi Leopardi e il suo ermo colle vengono convertiti in un trailer cinematografico e testi di canzoni famosissime vengono decantati con voce nasale come fossero notizie al telegiornale.
Tra canzoni, mimi e imitazioni, gli Oblivion danno sfogo a una comicità dissacrante, spietata, fresca e a volte demenziale, ma evidentemente sorretta da una solida architettura.
Si nota quindi come dietro tutta la loro splendida leggerezza, il non prendersi mai troppo sul serio, ci sia uno studio rigoroso dei loro spettacoli.
È evidente come il successo della loro comicità sia dovuto anche a un’approfondita conoscenza della storia e della letteratura, così come della cultura popolare, e a ritmi comici calcolati alla perfezione; oltre che all’innegabile carisma dei cinque.
Con l’armonia del Quartetto Cetra e l’ironia dei Monty Python, solo due dei loro maestri, i nostri eclettici performer dimostrano uno humor sottile e intelligente. Sanno toccare temi spinosi, tra covid e discriminazioni, senza corrompere il flusso spontaneo dei loro sketch. Celebrano quindi una satira di qualità e al suo massimo livello. E lasciano anche emergere la loro vasta e profonda cultura musicale.
Difatti, oltre ad avere la vena comica di un Walter Chiari moltiplicato per cinque, gli Oblivion sono anche cantanti e musicisti dal talento eclettico. Sviscerano un repertorio vastissimo, da Battiato ai Lunapop, fino ad arrivare a rappare la vita di Gesù e a fare beatboxing. Qui una nota di merito va a Lorenzo Scuda per aver accompagnato l’intero spettacolo con la sua fedele chitarra.
Inoltre, da lodare è anche la sapiente regia di Giorgio Gallione, il quale, con l’abilità di un domatore di leoni, è riuscito a gestire i ritmi serrati dello spettacolo.
Alla fine il pubblico è in delirio e non dà tregua al quintetto fino a che non ottiene il bis. Gli Oblivion dimostrano quindi anche un’ampia conoscenza della musica internazionale con l’inedita History of Rock. Dagli anni 50 fino a Jimi Hendrix, i cinque usano unicamente le loro voci per cantare e per riprodurre gli strumenti, dando ancora una volta prova del loro talento musicale.
Con le loro performance eclettiche, dinamiche e frenetiche, gli Oblivion incarnano quindi la parte migliore dello spirito artistico del terzo millennio.
È bello finire con le parole del regista Gallione che riassumono splendidamente “Oblivion Rhapsody”, così come ogni altro lavoro “obliviano”.
“Riguardandoli ripenso sempre ai ‘valori’ che Calvino suggerisce come fondamentali nelle sue Lezioni Americane: leggerezza, rapidità, esattezza, molteplicità, visibilità. E tanto serio divertimento. Perché senza gioia le parole, e le musiche, hanno i piedi di piombo.”




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Al Rossetti di Trieste ritorna con successo la Carrozzeria Orfeo con l'attualità disillusa dei Miracoli Metropolitani. – La Nouvelle Vague Magazine

Gli spettacoli della Carrozzeria Orfeo si pongono al confine ed è facile ammettere che siano difficili. 
Forse perché sono tra i pochi rappresentanti del panorama teatrale, al momento,  a saper indagare così,  nel profondo ma non senza ironia, nell’animo umano e nelle contraddizioni di ognuna e ognuno di noi. 
Mettendoci anche di fronte alle nostre fragilità e riprendendo temi quanto mai di interesse nazionale e globale. 
L’incombenza e la capillarità di movimenti nostalgici di un passato fatto di deportazioni e di la lotta contro l’immigrato. 
Il femminismo dirompente che poi, nei fatti, tradisce il femminismo come era stato pensato dalle nostre nonne: un’emancipazione sulla base dell’inseguimento di un like e di un avanzamento nella scala sociale invece che sulla base della libertà e del perseguimento di un ideale. 
Come in ogni testo, magistralmente scritto dalla Carrozzeria Orfeo e da Gabriele Di Luca, c’è moltissima politica e moltissima attualità. 
Contenuti che sembrano figli degli ultimi due anni da tutti vissuti, ma che in realtà erano già presenti e in qualche modo anticipatori della nostra contemporaneità, visto che il testo era già nel cartellone nella passata stagione che fu interrotta troppp presto. 
A fare da fulcro della vicenda, un ristorante da una Stella Michelin si deve reinventare per seguire il trend delle mode e delle problematiche contemporanee. Finendo per fare delivery di piatti per celiaci. 
Attorno al ristorante, che poi non è che un garage destinato a diverso uso, ruotano le vite di una famiglia e delle collaboratrici e e dei collaboratori del locale: Clara (Beatrice Schiros), Plinio (Federico Vanni) e Igor( Federico Gatti); di Patty (Elsa Bossi); Mosquito/Mohammed (Aleph Viola); Hope (Ambra Chiarello) e Cesare (Massimiliano Setti). 
Ognuno e ognuna dei personaggi dovrà fare i conti con gli altri ma soprattutto con sé stesso. 
A partire da Cesare, che scombina la già traballante quotidianità del locale e l’incontro con il quale sarà uno spartiacque in questi Miracoli metropolitani.
Ricordandoci che a volte, nonostante tutto, c’è speranza. A volte, purtroppo, no. 
“Miracoli metropolitani” è il racconto di una solitudine sociale personale dove ogni uomo, ma in
fondo un’intera umanità, affronta quotidianamente quell’incolmabile vuoto che sta per travolgere la
sua esistenza.




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Con “La Divina Commedia Opera Musical” chiude Fatti di Musica 2021 – CN24TV

Il colossal originale La Divina Commedia Opera Musical, che dal 2 al 4 dicembre prossimi al Palacalafiore di Reggio Calabria chiuderà Fatti di Musica 2021, 35° edizione dello storico Festival-Premio del Miglior Live d’Autore ideato e diretto da Ruggero Pegna, sarà il primo grande spettacolo in Calabria con le nuove linee guida ministeriali, aggiornate dalla Conferenza delle Regioni.
Con l’imponente e spettacolare Musical che celebra anche l’ ”Anno Dantesco 2021” si torna al Palacalafiore di Reggio dopo il concerto della popstar mondiale Mika dell’ 8 febbraio 2020, ultimo grande concerto prima del lockdown sempre organizzato da Pegna nel suo storico Festival.
Per gli spettacoli previsti, matinée alle ore 10:00 per le scuole e serali alle ore 21:00, si tornerà anche alla capienza normale per questo tipo di spettacoli che prevedono un allestimento teatrale, cioè di 3.500 persone, 50% di quella ufficiale.
“Riceviamo ogni giorno – spiega Pegna – richieste di informazioni sulle modalità di ingresso da parte di dirigenti scolastici e docenti che intendono far partecipare i loro Istituti. E’ tutto molto semplice. Saranno applicate le misure anti contagio previste dal recente decreto: per tutti coloro che hanno più di 12 anni controllo del green pass, oppure certificato di tampone effettuato entro le 48 ore o, ancora, idonea certificazione medica. Per chi ha meno di 12 anni nulla. Abolito il distanziamento di un metro, sarà necessario solamente l’uso della mascherina. Ogni classe o gruppo di classi dello stesso Istituto avranno assegnato un proprio settore da rispettare, come sempre. Finalmente – sottolinea Pegna si torna, mascherina a parte, alla normalità. L’interesse è davvero enorme e sono certo che vivremo tre giorni di grande musica, cultura e divertimento!”.
“E’ un’opportunità imperdibile – conclude Pegna – per avvicinare il pubblico degli studenti a questa grande Opera in un nuovo modo affascinante e spettacolare ed è anche un’occasione, volendo, per organizzare dopo lo spettacolo visite al Museo dei Bronzi e a tutta Reggio, Città dal grande patrimonio storico, culturale e paesaggistico.”.
La prevendita dei biglietti per i serali è in corso su www.ticketone.it e nei punti Ticketone (Reggio C. B’Art, a fianco Teatro Cilea), mentre per prenotare gli Istituti Scolastici alle repliche del mattino al prezzo ridotto per studenti e gratuità per docenti accompagnatori, bisogna rivolgersi direttamente agli Uffici dell’organizzazione (tel. 0968441888, mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ).
La Divina Commedia Musical, lo spettacolare viaggio dantesco tra Inferno, Purgatorio e Paradiso nell’affascinante versione “colossal musicale”, sarà premiata ancora come “Migliore Spettacolo dell’Anno” e si ripresenta con la regia di Andrea Ortis, musiche di Marco Frisina, sceneggiatura di Gianmario Pagano, scenografie di Lara Carissimi, coreografie di Massimiliano Volpini, lighting designer Valerio Tiberi, sound engineer Emanuele Carlucci, visual designer Roberto Fazio e Virginio Levrio e un allestimento eccezionale che si avvale di proiezioni in 3D e di un suggestivo impianto scenografico, con un palco modulare automatico con sollevamento di piani, ben 50 tecnici, 70 scenari mozzafiato e oltre 200 costumi di scena. Ricco e prestigioso il cast: Antonello Angiolillo (Dante), Andrea Ortis (Virgilio), Myriam Somma (Beatrice), Noemi Smorra (Francesca, Matelda), Angelo Minoli (Ulisse, Guido Guinizzelli). Ed ancora Mariacarmen Iafigliola (Pia dei Tolomei, La donna), Antonio Melissa (Ugolino, Catone), Antonio Sorrentino (Pier delle Vigne e Arnaut), Francesco Iaia (Caronte). Numeroso anche il corpo di ballo acrobatico, con capoballetto Mariacaterina Mambretti, composto da Danilo Calabrese, Fabio Cilento, Rebecca Erroi, Raffaele Iorio, Luca Ronci, Federica Montemurro, Giovanna Pagone, Giuseppe Pera, Raffaele Rizzo, Michela Tiero, Alessandro Trazzera, Alessio Urzetta (Informazioni su prezzi e settori ai siti web ufficiali: www.ruggeropegna.it, www.divinacommediaopera.it).
Lo spettacolo utilizza diversi linguaggi espressivi e asseconda l’inesauribile fantasia dantesca. Il Dante Viaggiatore diventa la proiezione fisica della voce di se stesso, nella magistrale interpretazione di Giancarlo Giannini, voce narrante dello spettacolo. Il viaggio non ha mai fine e il maestro Virgilio accompagna il poeta di Firenze, proteggendolo, incoraggiandolo, esortandolo nei momenti di maggior difficoltà. La fantasia di Dante è ben resa dalla visione registica di Andrea Ortis, mentre le emozionanti musiche orchestrali di Marco Frisina sorreggono i testi dell’Opera.
Fatti di Musica 2021, l’oscar del live che da 35 anni presenta e premia in Calabria alcuni dei migliori spettacoli musicali con il Riccio d’Argento del maestro orafo Gerardo Sacco, si avvia così alla conclusione dopo un’edizione straordinaria aperta dal calabrese Barreca e da Remo Anzovino, in location mozzafiato come l’ Arena dello Stretto, dove Giovanni Allevi ha registrato il suo ultimo videoclip e Piazza del Castello Aragonese di Reggio infiammata dai Subsonica e da Francesca Michielin e, ancora, il Teatro dei Ruderi dell’Area Archeologica di Cirella Antica a Diamante, letteralmente esploso con Aiello, Valerio Lundini e Aka7even.
Anche quest’anno numeri record, con il tutto esaurito ad ogni evento, la media partnership ufficiale di Rai Radio Tutta Italiana e il Patrocinio di Assomusica. Partita, intanto, anche la vendita dei biglietti per il grande ritorno di Notre Dame de Paris, il colossal musicale dei record, che sarà in Calabria per un’unica tappa del nuovo tour nei giorni 26, 27 e 28 maggio 2022 sempre al Palacalafiore di Reggio.

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Barreca all'Arena dello Stretto apre Fatti di musica 35 – Ottoetrenta

REGGIO CALABRIA – «Sarà una trentacinquesima edizione del mio Festival rivolta soprattutto ai giovani con attenzione alle nuove generazioni di talenti e di pubblico”, ha dichiarato Ruggero Pegna presentando Fatti di Musica 2021, al via domani dalla magica Arena dello Stretto di Reggio Calabria con il concerto di Barreca, giovane cantautore calabrese. L’inizio è previsto alle 21:45 e sarà ad ingresso gratuito. A Barreca è stato anche assegnato il Riccio d’Argento di Gerardo Sacco, Premio del festival ed Oscar del live, nella sezione “Migliori nuove proposte di Musica d’Autore”.
Barreca ha appena pubblicato “Dall’altra parte del giorno””, l’album d’esordio, già considerato tra i più belli tra quelli della nuova generazione autorale. Con un timbro raffinato e una voce emozionante, Barreca, con “Dall’altra parte del giorno” accompagna l’ascoltatore in un intenso viaggio musicale fatto di incontri, vite condivise e solitudini.
Nel concerto sentiremo l’intera tracklist dell’album: “La parola noi”, “È tutto qui”, “Il gioco degli amanti”, “Il peso delle virgole”, “Lontani da te”, “Non ho imparato a vivere” “La nudità”, “Non esistono canzoni felici”, “Ciao”, “Dall’altra parte del giorno”. Faranno parte della scaletta anche tributi a grandi cantautori italiani e ai calabresi Rino Gaetano, Mino Reitano e Mia Martini.
Domenico Barreca, in arte Barreca, nasce nel 1986 a Taurianova (RC) e nutre fin da giovanissimo un amore viscerale per la “canzone d’autore” italiana. Si laurea in “Musica, Spettacolo e Tecnologia del Suono” presso il Politecnico di Vibo Valentia con una tesi di ricerca sulla “scuola genovese” e successivamente si specializza in canto pop seguendo corsi e seminari tenuti da vari professionisti del settore. Nel 2012, con il suo primo progetto musicale Nabana, vince la III Edizione del contest per Artisti e Band Emergenti del MEI di Faenza. Il 23 ottobre 2020 pubblica il suo primo singolo come Barreca, “La parola noi”, e il relativo videoclip, girato da Giacomo Triglia. Il 4 dicembre è la volta di “É tutto qui, singolo che fa da apripista a “Dall’altra parte del giorno”. 
Fatti di Musica 2021 proseguirà il 10 agosto con il pianista Remo Anzovino e il 12 agosto con Giovanni Allevi, entrambi all’Arena dello Stretto di Reggio Calabria (Anzovino ad ingresso gratuito, Allevi con biglietti Ticketone). Poi, il 13 agosto Valerio Lundini e il 16 agosto Aka7even al Teatro dei Ruderi di Cirella. Il 20 agosto si ritornerà a Reggio, esattamente in piazza Castello, con l’atteso live dei Subsonica. Il 21 ancora a Diamante arriverà Aiello, altro grande talento calabrese, che bissera’ il 24 agosto in Piazza Castello di Reggio, dove il 26 agosto arriverà anche Francesca Michielin, Premio Cantante dell’anno. Fatti di Musica 2021 si concluderà nei giorni 2, 3, 4 dicembre al Palacalafiore con il colossal La Divina Commedia Musical.
Per informazioni tel. 0968441888 info@ruggeropegna.it 
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